Istat: articolo 15, le risposte dell’amministrazione ai sindacati

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Martedì 23 luglio si è svolto l’incontro richiesto dalle organizzazioni sindacali sull’articolo 15. Di seguito il comunicato unitario di resoconto.


ART. 15: RISPOSTE DELL’AMMINISTRAZIONE ALLE RICHIESTE SINDACALI NELL’INCONTRO DEL 23 LUGLIO 2024

Nel corso dell’incontro del 23 luglio 2024, l’amministrazione ha risposto alle richieste sindacali degli ultimi mesi.

Il DPCM che assegna le risorse aggiuntive per l’art. 15 (per i passaggi dal III al II livello) agli enti non vigilati dal MUR si troverebbe ancora alla Corte dei conti per la registrazione.  L’Istat vorrebbe attendere l’esito di questo passaggio prima di emanare il bando: farlo uscire prima per poi aumentare i posti sarebbe inutile, visto che secondo l’amministrazione renderebbe necessario riaprire i termini.

C’è l’impegno dell’amministrazione a un pieno utilizzo dei fondi, che dovrebbe consentire quasi al 50% del personale avente diritto di passare dal III al II livello.

L’obiettivo è comunque quello di concludere la procedura entro il 2024 e quindi di chiudere le domande entro il 15/20 settembre.

Saranno accettati i candidati in servizio al 1° gennaio 2024 e varranno i titoli fino al 31 dicembre 2023, per non incorrere nell’eventuale contraddizione di avere vincitori grazie a titoli prodotti dopo la data di inquadramento nel livello superiore.

Per tentare di concludere entro l’anno, occorre evidentemente eliminare il colloquio, anche se su questo punto serve ancora un parere positivo del comitato di presidenza. Se si toglie il colloquio, si eliminerà anche la soglia di idoneità.

Il bando sarà affiancato da un documento che aiuterà i candidati a compilare al meglio la domanda, e le commissioni a valutare.

Al contrario di quanto richiesto dai sindacati, sarebbero valutati solo i titoli maturati come ricercatore/tecnologo, mentre sarà valutata tutta l’esperienza descritta nella scheda attività, anche in diversi livelli/profili e in altri enti.

Il punteggio per l’anzianità sarebbe stato aumentato di qualche punto rispetto alle ipotesi di aprile.

Le aree saranno tre e non 4 come inizialmente ipotizzato. Sarà comunque il candidato a decidere, sulla base dei titoli, per quale area candidarsi. E il documento di chiarimenti aiuterà a collocarsi nell’area giusta.

Pur registrando progressi su alcuni aspetti, abbiamo ribadito le nostre posizioni.

Abbiamo espresso perplessità sulla possibilità di chiudere effettivamente entro l’anno e sulla necessità di attendere la registrazione del DPCM, che potrebbe richiedere tempi lunghi.

Abbiamo continuato a sostenere che il colloquio va eliminato e i punti ad oggi assegnati a questa prova andrebbero usati per incrementare quelli per l’anzianità, nel livello precedente principalmente ma non esclusivamente.

La soglia andrebbe eliminata in ogni caso, anche in vista di eventuali ulteriori possibili utilizzi delle graduatorie.

I titoli (pubblicazioni, lavori, docenze, divulgazione scientifica, incarichi…) dovrebbero essere valutati a prescindere dal livello, profilo e dall’appartenenza ai ruoli dell’Istat.

Sulle aree – anche se diminuite – continuiamo a ritenere che ci sia il rischio di sfavorire i colleghi con percorsi trasversali.

Occorre dare adeguata importanza non solo al titolo formale (ad esempio, partecipazione ad un gruppo di lavoro) ma anche all’attività effettivamente svolta in tale ambito (ad esempio partecipazione ed interventi a riunioni, predisposizione di note e relazioni).

Poiché i soldi del DPCM prevedono i passaggi III II, l’Amministrazione dovrà trovare fondi in bilancio per permettere eventuali scorrimenti per i passaggi II I.

Abbiamo apprezzato l’idea del documento di chiarimento che affiancherà il bando: occorre massima chiarezza della griglia di valutazione al fine di evitare ambiguità interpretative.

Bisogna prevedere un congruo numero di pagine per il curriculum e la scheda di attività, nonché del numero massimo di titoli, pubblicazioni e lavori.

Va garantita continuità di carriera per i R&T provenienti dall’ex-ISAE, le cui funzioni di analisi economica sono state trasferite all’Istat, tenendo conto del grado di complessità delle funzioni e degli incarichi svolti.

C’è ancora troppa incertezza sulla data di apertura dei bandi. Abbiamo comunque richiesto le bozze o almeno un documento scritto sui criteri, aggiornato rispetto a quello di aprile.

FLC CGIL – FSUR CISL – FGU Ricerca – SNALS-CONFSAL Ricerca – ANIEF Ricerca


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